venerdì 30 marzo 2012

Greenbuilding 2012: Verona

Fiera di Verona: 9-12 Maggio

Il 2012 apre le porte alla sesta edizione di Greenbuilding, la mostra-convegno internazionale su efficienza energetica e architettura sostenibile.

Un evento caratterizzato da una crescita costante e da un sempre più ampio riconoscimento da parte degli operatori nazionali e internazionali.

Greenbuilding si è affermato a livello italiano come la vetrina per eccellenza per promuovere tecnologie e prodotti per un’edilizia low carbon.

La sesta edizione di Greenbuilding vedrà in esposizione operatori legati ai settori:

architettura sostenibile ed efficienza energetica nell’involucro edilizio;
efficienza energetica negli impianti tecnologici;
sostenibilità del ciclo dell’acqua in edilizia;
il verde nell’ambiente costruito;
progettazione, diagnostica & consulenza, riqualificazione energetica, certificazione;
esco, ricerca & sviluppo;
software professionale, editoria tecnica;
enti e associazioni di settore.
I convegni di Greenbuilding sono un momento di attualità tecnico-scientifica e un link tra policy, mercato e operatori. In questo contesto non mancheranno gli appuntamenti di riferimento con le grandi firme e i maggiori esperti della progettazione di edifici e quartieri low carbon.

Anche quest’anno si tiene l’evento SOLARCH, building solar design & technologies. che si colloca a cavallo tra Greenbuilding e Solarexpo. Un’area in cui viene dato risalto alle tecnologie più innovative e ai migliori progetti internazionali di design solare e di completa integrazione architettonica di fotovoltaico e di solare termico. SOLARCH è l’espressione del punto più alto del connubio tra la tecnologia solare e il linguaggio architettonico della contemporaneità.

Greenbuilding è affiancato dalla tredicesima edizione di Solarexpo - mostra convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita. Due eventi, un’unica visione strategica e una grande sinergia, per offrire la più completa rassegna di prodotti, tecnologie e soluzioni nell’ambito delle rinnovabili e dell’architettura sostenibile.

[ Presentazione tratta dal sito ufficiale: www.greenbuildingexpo.eu ]

venerdì 23 marzo 2012

Nella vecchia fattoria

Conversione attenta e rispettosa della memoria e dei segni del tempo.

Lo studio HILBERINK BOSCH Architecten ha trasformato una vecchia fattoria di Berlicum (Paesi Bassi) in una grande residenza con incluso studio di architettura.
Questa tipica fattoria (langgevel), costruita nel 1893, ha tutti gli accessi sul lato lungo e casa e fienile sono incorporati in un unico volume di grandi dimensioni.

La residenza esistente, situata nella parte anteriore del volume, è stata trasforma adeguandola alle esigenze moderne pur lasciando inalterato l'aspetto originario.
La trasformazione più grande è avvenuta ai piani superiori dove nuove camere da letto sono state create in adiacenza a una grande zona giorno.

L'ex fienile è anche utilizzato come sede dagli stessi architetti che ne hanno progettato la conversione. Il grande spazio a doppia altezza è stato mantenuto aperto in modo da lasciare a vista il tetto e l'orditura in legno della grande copertura.
Il passaggio tra la casa e l'ufficio è segnato da un nuovo volume ligneo che ospita tutte le nuove funzioni che una fattoria non presenta, servizi igienici, impianto di riscaldamento geotermico e idrico.
Durante il giorno le porte del vecchio granaio sono aperte e dietro vi sono delle porte scorrevoli in acciaio e vetro che lasciano la leggibilità della struttura e delle pareti originarie nonché dell'intonaco segnato dal tempo.


venerdì 16 marzo 2012

Il primo "Landscape Hotel" d'Europa

Gudbrandsjuvet, Norvegia. Su una sponda del fiume, tra betulle, pioppi, pini e massi 'scolpiti', si trova lo Juvet, primo Landascape Hotel in Europa, progettato dallo studio norvegese Jensen & Skodvin.

A prima vista, le sette camere indipendenti sembrano modeste e senza pretese, “ma quando si apre la porta e si entra, è come se la natura si precipitasse a salutare l'ospite attraverso le grandi vetrate panoramiche”.

Gli architetti Jensen & Skodvin hanno creato un hotel che si fonde completamente con il paesaggio incontaminato in cui sorge. Il risultato è un insieme di sette piccole palafitte in legno e vetro, caratterizzate dagli interni bui per evitare di distogliere l'attenzione dal paesaggio, protagonista indiscusso dell'intervento.

Il contesto, in continua evoluzione a seconda delle condizioni atmosferiche, dell'ora del giorno e della stagione, è così vario che ogni stanza è differente dall'altra e ciascuna ha il suo proprio punto di vista.

Per le foto dell'hotel:


giovedì 8 marzo 2012

Arriva dall'India l'architettura sostenibile

Per ridurre il carico termico dell'edificio gli architetti riprendono tecniche di raffrescamento di oltre 1500 anni anni.

A Jaipur, in India, dove le temperature oscillano mediamente tra i 40 e i 45 gradi e l'umidità raggiunge tassi elevatissimi, la maggior parte degli edifici moderni è dotata di potenti impianti di condizionamento.

FRESCO NATURALE.
Chi, invece, ha deciso di farne a meno è l'Accademia della Moda Pearl, Premio WAF 2009 (World Architecture Festival).
L'edificio è stato, infatti, progettato ispirandosi all'architettura indiana tradizionale, che senza bisogno di aria condizionata o ventilatori riusciva a mantenere gli interni freschi e ombreggiati. La sfida, per i progettisti di Pearl, è consistita nel riadattare alcune soluzioni del passato in chiave moderna, garantendo agli studenti dell'Accademia un microclima ideale all'interno dell'edificio.

UNA PISCINA SOTTO L'EDIFICIO.
Come prima tecnica di derivazione hindi, i progettisti hanno adottato il metodo plurimillenario del bawdi, che consisteva nell'innalzare le fondamenta dell'edificio rispetto al suolo, creando nella porzione di superficie sottostante una gigantesca vasca d'acqua. Profonda 4 metri, questa sorta di piscina risulta funzionale al raffrescamento dell'edificio: evaporando, l'acqua riesce infatti ad abbassare le temperature dello spazio circostante.

UN PATIO IN STILE HINDI.
In questo caso il bawdi è servito anche da espediente per creare uno spazio scenografico: tutt'attorno la pozza d'acqua i progettisti hanno creato un colonnato che richiama gli antichi palazzi indiani. In questo spazio, dove il fresco è garantito, sono allestiti laboratori e attività didattiche e negli anni è diventato uno dei punti di ritrovo e condivisione degli studenti.

APERTURE E COLONNATI.
Guardando agli antichi edifici locali, l'Accademia ha creato una struttura aperta in più punti da cortili alberati e nicchie separate da massicce colonne in calcestruzzo. Questo movimento architettonico, la creazione di aperture e la scelta del cemento garantiscono un flusso di ventilazione naturale e aria fresca tutt'attorno.

GRATA SEPARATORIA.
Infine, come ultima soluzione importata dall'architettura hindi, i designers hanno creato un doppio involucro – interno ed esterno - distanziato di circa un metro. La pelle esterna dell'edificio consiste in una spessa parete in cemento, lavorata a grata: in questo modo, l'interno risulta protetto dall'irraggiamento diretto e preservato dal rischio di surriscaldamento, mentre si assicura un ricircolo d'aria attraverso le aperture della griglia.
“Con questo progetto”, spiega l'architetto indiano Manit Rastogi, “siamo riusciti a dimostrare come spesso le architetture del passato conservino le chiavi migliori per costruire edifici sostenibili ed efficienti”.

venerdì 2 marzo 2012

Il Professional Day

Rigenerazione sostenibile delle città, procedure edilizie digitali, reti tra professionisti, banche delle idee.

Semplificazione, sussidiarietà, sviluppo, innovazione, sicurezza, energia, ambiente. Sono i temi sui quali si articolano “Le proposte per lo sviluppo del Paese”, un documento di 41 pagine elaborato dalle professioni dell'area tecnica (agrotecnici, architetti PPC, biologi, chimici, dottori agronomi e forestali, geometri, geologi, ingegneri, periti agrari, periti industriali, tecnologi alimentari) e presentato in occasione del Professional day.

Numerose le proposte contenute nel documento: si va dalla rigenerazione delle città all'esclusione dal Patto di stabilità delle spese di investimento degli enti locali; dalla rottamazione degli impianti elettrici nelle abitazioni all'introduzione del fascicolo di fabbricato; dalla delocalizzazione e messa in sicurezza delle case nelle zone a forte rischio idrogeologico alla semplificazione delle norme e dematerializzazione delle procedure.

LE PROPOSTE DEGLI ARCHITETTI
"Chiediamo al Governo - al di là della riforma delle Professioni che sta ormai arrivando alla sua realizzazione - l'avvio di una concreta fase di sviluppo nella quale i professionisti italiani possano presentare una serie di proposte e ritrovare in tal modo il loro ruolo di componenti fondamentali del Paese, al quale mettono a disposizione i loro saperi e le loro competenze", ha spiegato Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

Rigenerazione sostenibile delle città
Per quanto riguarda nello specifico gli architetti, sullo stato delle nostre città - dove vivono il 70% degli italiani, dove si produce l'80% del PIL nazionale e dove il degrado è sempre più palese - il Consiglio Nazionale degli Architetti propone "un programma di rigenerazione sostenibile, per affrontare il decadimento dello stato dell'edificazione esistente privata e pubblica, l'adeguamento a standard di sicurezza ed energetici, il restauro dei beni culturali, il recupero degli spazi pubblici e del verde, l'innovazione delle reti tecnologiche".
Tra gli strumenti per realizzare il programma, "la codificazione immediata di strumenti normativi - dalla legge nazionale urbanistica alla relativa perequazione - oltreché fiscali, con bonus di volumetria per chi interviene rigenerando case e quartieri ponendo a zero il consumo del territorio; con l'emissione di eco-bond ponendo requisiti di sostenibilità ambientale dei progetti così come nei bandi di vendita del patrimonio pubblico, a fronte dei quali abbassare il costo degli oneri di urbanizzazione".
In questo modo, sottolinea il Cnappc, “dall'edificio rigenerato e tecnologicamente innovato, si avvierebbe il processo di risparmio delle risorse, energetiche e idriche, della razionalizzazione del ciclo dei rifiuti, di tecniche costruttive innovative che favoriscano l'eccellenza dell'industria italiana, della riqualificazione di strade e quartieri, favorendo la coesione sociale."

Salvaguardare l'ambiente
"La valorizzazione dell'habitat deve avvenire, acquistando così valore, entro un progetto di salvaguardia ambientale, mettendo a frutto i valori unici del patrimonio culturale e paesaggistico italiano anche in funzione turistica. Occorre, quindi, affiancare a un chiaro sistema di vincoli, progetti di sviluppo sostenibili, non invasivi, culturalmente attraenti, mettendo in rete i borghi storici - vera ricchezza del Paese - in un sistema nazionale di museo diffuso, collegati virtualmente in un sistema unico, didattico e di ospitalità".
La rete degli Ordini Provinciali degli Architetti è pronta ad essere un presidio di sicurezza al servizio del Paese, per monitorare lo stato dei beni monumentali e le condizioni di sicurezza degli edifici e del territorio, oltre ad essere presidio di legalità per segnalare e contrastare l'abusivismo edilizio, così come le infiltrazioni mafiose negli appalti.

Edilizia, semplificare le norme e de-materializzare le procedure
Sul fronte dell'edilizia, settore che più degli altri è in sofferenza per la crisi, la proposta del Consiglio Nazionale degli Architetti per semplificare le norme e de-materializzare le procedure è quella di "istituire un tavolo tra professioni tecniche, Governo, Regioni e Comuni per rivedere in sei mesi il Testo unico per l'edilizia e l'insieme della normativa di settore per razionalizzare e semplificare le regole, dando certezza agli operatori, agli investitori e agli erogatori dei finanziamenti.
Gli architetti italiani mettono a disposizione del Paese In@materia, la scrivania digitale studiata con l'allora Ministero dell'Innovazione, che digitalizza e rende immateriali tutte le documentazioni edilizie ed urbanistiche, permette agli operatori di seguire in tempo reale le pratiche, rende possibili le conferenze di servizi on line superando i tempi morti delle risposte dei diversi Enti (Comuni, Provincie, Regioni, ASL, VVFF, Sovrintendenze, Comunità Montane, ARPA, ecc). Il medesimo sistema è applicabile agli appalti pubblici ed ai Concorsi di architettura, riducendo drasticamente i costi e i tempi, rendendo - inoltre - trasparente il processo".

Reti tra professionisti
Per rendere più competitive le professioni nel Paese e all'estero, occorre per gli architetti italiani "favorire con strumenti normativi e fiscali l'aggregazione interprofessionale, con l'istituzione di reti tra professionisti anche inter-comunitari per rendere sinergiche e più concorrenziali le strutture professionali".

Aiutare i professionisti nei micro-mercati e sui mercati esteri
"La realtà italiana dei singoli professionisti e dei piccoli Studi sul territorio - sempre secondo il Cnappc - non deve essere intesa come un peso, ma considerata una risorsa: il loro sapere artigianale deve essere messo a sistema, a basso costo, con i colleghi e con altre professionalità, rendendoli capaci di operare nei micro mercati così come nei grandi progetti e all'estero". Anche per questi motivi “è necessario aiutare e promuovere, attraverso la rete diplomatica, i professionisti sui mercati esteri, all'interno di un Sistema Italia che renda sinergiche professioni, industria e commercio, anche creando un' agenzia di sostegno e di consulenza per l'accesso ai fondi comunitari."

Incentivare l'innovazione tecnologica degli Studi professionali
"In questo momento così grave per l'economia del Paese - aggiunge il Consiglio nazionale degli architetti - e nel quale l'investimento culturale sul patrimonio e sull'innovazione sono ancora più importanti per la competitività - è necessario favorire con strumenti fiscali l'innovazione tecnologica degli Studi professionali, perché le strumentazioni tecniche siano all'altezza della sfida della sostenibilità e della gestione complessa dell'edilizia e dell'urbanistica".

Banche delle idee
Secondo il Cnappc, infine, occorre anche “incentivare le relazioni tra progettisti e industria, con la creazione di 'banche delle idee' per promuovere la ricerca e i giovani talenti, per rinnovare le qualità del 'made in Italy' e mantenerlo concorrenziale nel mondo. Per questo motivo anche il sistema degli appalti pubblici dev'essere uno strumento di selezione e di promozione delle eccellenze e del merito e quindi non del massimo ribasso - investendo sui talenti migliori del Paese per farli crescere per un habitat futuro migliore”.